Recensione:
Tatà – Valérie Perrin

Tatà Valérie Perrin recensione
  • E/O
  • 608 pagine

  • Apprezzamento

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Riuscire a morire due volte non è una cosa da tutte ma Colette sembra esserci riuscita. Dalla sua tomba si dipana un mistero che troverà risposta nelle registrazioni fatte su vecchie cassette in cui Tatà (zia in francese) racconta a sua nipote tutta la sua vita.
Tatà Valérie Perrin recensione
Tatà di Valérie Perrin mi ha ricordato in più occasioni Cambiare l’acqua ai fiori. In questo caso le registrazioni vengono usate come espediente per portare sotto ai nostri occhi nuovi personaggi con il loro passato, molte volte dai toni cupi.

Si susseguono quindi diversi volti grazie ai quali si toccano svariate tematiche di attualità che sfiorano i diversi gradi di sensibilità del lettore.
L’effetto però, considerando anche la mole del libro, è che si venga un po’ sopraffatti dalla narrazione e dagli avvenimenti descritti.

Durante la lettura mi sono infatti sentito un po’ schiacciato dalle varie storie, forse anche perché un po’ troppo diluite.

Seppur apprezzi la scrittura di Perrin e trovi la sua idea geniale, ho sofferto la lunghezza del libro, cosa che con Tre non era successa.

Tatà secondo me verrà sicuramente apprezzato da chi ha amato alla follia Cambiare l’acqua ai fiori o da chi ama i libri molto descrittivi.
Provare per credere.

Voto: 7+

Ho ricevuto una copia di questo libro da parte di E/O che ringrazio.


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