Quando si parla di adolescenza, con le fragilità e le incomprensioni che la caratterizzano, è difficile dosare il peso delle parole e toccare delicatamente sia la storia che il lettore. Matteo Bussola in La neve in fondo al mare ci riesce in maniera stupenda e commovente.
La neve in fondo al mare Matteo Bussola recensione
Un padre e un figlio sono in un reparto di neuropsichiatria infantile dove ci si specchia con sé stessi e con gli altri. Qui lasciano il segno adolescenti che faticosamente vivono la loro crescita all’interno di famiglie che non sanno come muoversi di fronte a malattie che non capiscono e tardamente recepiscono.
Matteo Bussola fotografa proprio quel momento in cui, genitori e i figli, perdono la comunicazione, come una radio da risintonizzare.
Non si parla solo di fragilità dei figli ma anche, e soprattutto, delle fragilità di genitori.
Mi rendo conto che per me è molto difficile parlare de La neve in fondo al mare perché ho il timore che una mia parola leggermente fuori registro possa, in qualche modo, macchiare il romanzo.
È una storia che non va letta a cuor leggero ma nello stesso tempo è scritta con fluidità e leggerezza. È dolce e sensibile ma allo stesso tempo dolorosa e amara.
Una lettura che riempie il cuore.
A mio parere il miglior libro di Bussola tra quelli che ho letto.
Voto: 9
Ho ricevuto una copia di questo libro da parte di Einaudi che ringrazio.
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