Dire che La casa delle luci di Donato Carrisi sia ipnotico è quasi ridondante perché dopo La casa delle voci e La casa senza ricordi questo concetto è ormai scontato e, soprattutto, assodato.
Pietro Gerber è alle prese con la piccola Eva e il suo amico immaginario: una presenza costante e controversa che sembra conoscere il passato dell’addormentatore di bambini.
La storia è nello stile del maestro del thriller italiano: incalzante e adrenalinica. Più volte mi sono arrabbiato con me stesso perché non riuscivo a leggere più veloce per scoprire tutto e subito! In alcuni punti (fifone alert‼️) ho avuto dei brividini lungo la schiena.
La trama che caratterizza il libro è auto-conclusiva, seppur ci siano sempre dei dettagli che rimangono oscuri. Il filo conduttore che unisce la serie invece rimane ancora aperto facendoci sperare in una nuova avventura.
È un libro che rapisce e che appassiona, come dovrebbe fare un thriller, ma l’ho vissuto anche come un libro ponte che svela alcune cose sul passato del protagonista per condurci in realtà che non possiamo neanche immaginare.
Ora non ci resta che vedere quale sarà la prossima casa da scoprire…
Voto: 8
Ho ricevuto una copia di questo libro da parte di Longanesi che ringrazio.
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