Nel momento in cui sto scrivendo questa recensione ho appena finito di cercare le varie teorie sul finale de Il Manoscritto di Franck Thilliez su internet. Il mio stato mentale è il seguente: 🤯
Il Manoscritto è un libro che DEVE essere letto nel minor tempo possibile perché:
- il nostro cervello ce lo chiede
- perché non dobbiamo dimenticarci di nulla, neanche del minimo particolare.
Infatti io ho letto 300 pagine in un giorno. 🤯
La lettura è molto scorrevole, si deve andare avanti, anche perché Thilliez ci piazza ad ogni fine capitolo qualcosa che ci obbliga a procedere, si deve capire.
C’è stato un momento in cui ho detto “sì, ok basta aggiungere cose” perché di elementi ce ne sono molti e si rischia di finire dentro una macedonia di eventi e caos.
Una volta finito il libro si rimane interdetti ed è proprio lì, nel momento in cui si cercano sul web le varie interpretazioni, che si comincia a capire il genio che si nasconde dietro a questo libro e che noi non abbiamo visto fino ad ora. Ma era tutto lì, in bella vista.
Bello, molto bello.
Voto: 9+
⬇️ ⬇️ ⬇️ ATTENZIONE SPOILER E SOLUZIONE ⬇️ ⬇️ ⬇️
Il nome dell’assassino è scritto nella prima frase del libro proprio come ci viene indicato dallo scrittore. Infatti decriptando «Juste un mot en avant: un xiphophore» con un metodo che viene nascosto in mezzo alla trama recuperiamo “Jumeaux” cioè “Gemelli” in francese.
Rileggendo l’ultima frase del libro nello stesso identico modo potremo risolvere chi vive e chi muore.
Su Leggiamo-blog di Silvia ho trovato altri grandi spunti di riflessione che hanno cambiato completamente la mia opinione sul libro. Libro nel libro, gioco di specchi, trucchi. Chi è il vero scrittore/scrittrice del libro?
Vi cito parzialmente un commento del blog:
“Moriarty/Julian è anche Leane, cioè sono la stessa persona con doppia personalità. […] J-L (Julian, Leane) […] In sintesi Caleb era uno scrittore di successo (Leane) ma anche efferato serial killer (Moriarty) che nel Manoscritto svela se stesso.[…]“
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