Cercherò di parlare di Accabadora di Michela Murgia senza svelare nulla della trama perché, secondo me, la bellezza di questo racconto è anche leggerlo attanagliati da un dubbio.
accabadora michela murgia recensione
Bonaria Urrai ha preso Maria con sé, diventerà la sua erede, chiedendole in cambio la presenza e la cura per quando sarà lei ad averne bisogno.
Ma Tzia Bonaria ha anche un segreto: perché molte notti esce senza dire nulla? Non ve lo dirò, ovviamente. Ma mi raccomando: non leggete neanche la quarta di copertina!
La trama si sviluppa con un vocabolario ricco, ricercato e arzigogolato che non facilita né rende fluidissima la lettura.
Il libro però è incantevole e, seppur la parte centrale sia un po’ staccata dalla trama principale e a qualcuno potrebbe far storcere il naso, si chiude con una Murgia, secondo me, vendicativa che arricchisce il tutto.
Si rimane affascinati da una Sardegna così lontana ma anche così avanti e vicina nel tempo (in che senso? Leggetelo 😉), affrontando il tema principale in maniera lucida e oggettiva, riuscendo però a coinvolgere emotivamente il lettore.
Anche voi vi siete chiesti “ma cosa fa di notte?” mentre lo leggevate?
Voto: 9
PS: La versione Storytel letta dalla Murgia impreziosisce ancora di più il libro!
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