Recensione:
Bruges la morta – Georges Rodenbach

Bruges la morta Georges Rodenbach recensione
  • Fazi
  • 105 pagine

  • Apprezzamento

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Quando penso ad un libro autunnale penso sempre a Bruges la morta di Georges Rodenbach. 
Il protagonista, incapace di superare il lutto della moglie, vive nel ricordo dell’amata, circondato da tutti i suoi cimeli, fino a quando incontra una donna che è la sua copia, se non fosse per il carattere completamente diverso.
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Il racconto è immerso in una Bruges decadente, austera, fredda e calda allo stesso tempo, che riflette lo stato d’animo del protagonista.

Il dolore del vedovo è palpabile e la sua esistenza è rivolta unicamente all’onorare il ricordo della moglie perduta.

È un libro dalla lettura non facile, forse un po’ macabra, che consiglierei a chi ama le letture un pochino più pesanti e a chi ama le descrizioni.

Divano, copertina, candela e camino – se disponibile – sono obbligatori per una lettura completa. Mentre lo si legge si inspira il classico odore autunnale di foglie bagnate e nebbia.
Il finale regala una piccola gioia.

Voto: 7


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