Mentre leggevo Da qualche parte al di là del mare di TJ Klune ho pensato “mamma mia quanto è arrabbiato” e questa cosa, sul lungo andare, ha pesato durante la mia lettura.
Da qualche parte al di là del mare TJ Klune recensione
L’orfanotrofio più bizzarro del mondo ci riapre le porte insieme al suo direttore Arthur Parnassus, il suo compagno Linus Baker e i sei bambini magici che ci abitano. L’arrivo di un nuovo bambino e il mondo esterno sembrano però minare la quotidianità e la quiete trovata.
Il sequel de La casa sul mare celeste ha un tono totalmente diverso dal suo predecessore: l’ironia è molto più smorzata in favore di un messaggio di inclusione e di uguaglianza che viene ripetuto, a mio avviso, eccessivamente nel romanzo. Ad un tratto questa comunicazione ripetitiva ha assunto ai miei occhi il tono di una predica che ha trasformato un messaggio positivo in una omelia.
Perciò, in qualche passaggio, mi sono ritrovato letteralmente incagliato: non mi sembrava di andare avanti nella lettura ma di tornare al punto di partenza.
I punti forte del libro rimangono i protagonisti, il senso di famiglia, di affetto, di coraggio e di accettazione.
Tuttavia sono rimasto parzialmente deluso da non essere stato abbracciato da Da qualche parte al di là del mare come lo ero stato da La casa sul mare celeste.
Voto: 7+
Ho ricevuto una copia di questo libro da parte di Mondadori che ringrazio.
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