L’equilibrio delle lucciole, primo romanzo di Valeria Tron, ci porta in un tempo sospeso dove la neve attutisce i rumori, il passare delle ore ma non le emozioni.
L’equilibrio delle lucciole valeria tron recensione
Adelaide, dopo il naufragio della sua storia d’amore, torna nel paese dove è nata, un piccolo paese tra le montagne aspre della Val Germanasca.
Qui, insieme a Nanà, riporterà alla luce storie appannate, segreti nascosti e ricordi indelebili grazie a una stanza segreta in cui la custode ha stipato la sua “biblioteca di esistenze”.
Un libro sentimentalmente forte, caratterizzato da vittorie e sconfitte, ma soprattutto da un senso di sospensione temporale particolare. Mentre lo leggevo, forse per l’ambientazione, mi sembrava di essere in una zona ovattata, lontano dalla realtà.
Perfetto per chi ama le montagne e quei libri più lenti, che vanno assaporati pagina dopo pagina, con parsimonia, io ho fatto fatica a entrarci in sintonia.
L’uso nei dialoghi del Patois, lingua occitana alpina, mi ha reso difficile (ahimè) la lettura: seppur per molti questo venga descritto come il fiore all’occhiello del libro, io l’ho molto sofferto.
Personalmente lo incasellerei come un libro invernale, da leggere sotto una coperta, davanti al camino, con una tazza di tè in mano e non con 36° e un ventilatore sparato in faccia 😅
È una lettura che non ho saputo apprezzare completamente ma credo che potrebbe regalare bei momenti a chi saprà trovare il giusto passo del romanzo.
Voto: 7+
Ho ricevuto una copia di questo libro da parte di Salani che ringrazio.
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