Infanzia di Tove Ditlevsen è un piccolo romanzo autobiografico che, come si può facilmente intuire, parla dell’infanzia dell’autrice. Fa parte di una trilogia (Infanzia – Gioventù – Dipendenza) che ripercorre la vita inquieta della scrittrice, scomparsa nel 1976.
Infanzia Tove Ditlevsen recensione
Si è soliti dire che i primi anni di vita, quelli dell’infanzia, siano sempre i più belli e spensierati ma per la giovane Tove non è stato così. Con una scrittura malinconica, rassegnata e ferita riviviamo la sua incapacità di relazionarsi con un mondo che la etichetta come diversa, o stupida, e da cui evade rifungiandosi nel suo unico piacere: la scrittura.
La sua infanzia è caratterizzata da delle figure familiari spigolose, che non sapranno valorizzarla e capirla.
Seppur abbia apprezzato il romanzo e la visione di una Copenaghen diversa, non sono riuscito ad entrare in perfetta sintonia con l’autrice, forse a causa della brevità dello stesso o perché mi aspettavo qualcosa di più emotivo. Rimane però una finestra che ci permette di conoscere la condizione femminile nel secolo scorso.
Un libro interessante, caratterizzato da sfaccettature e angoli acuti, che forse va analizzato nella totalità dell’opera.
Voto: 7-
Ho ricevuto una copia di questo libro da parte di Fazi che ringrazio.
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