La casa che mi porta via di Sophie Anderson è una calda coccola che racchiude al suo interno qualche lacrimuccia.
La casa che mi porta via Sophie Anderson recensione
Baba Yaga è una Guardiana dei cancelli che accompagna le persone nell’aldilà e sua nipote Marinka è destinata a seguire le sue orme.
Come tutte le bambine di 12 anni, Marinka vorrebbe solamente avere degli amici, ma questo risulta essere molto difficile quando si abita in una casa che si sposta in continuazione. La sua vita però si capovolge quando conosce una bambina con cui può stringere amicizia.
È un libro adatto a quel cuscinetto di età tra l’infanzia e la adolescenza, ma anche ad un pubblico adulto.
I messaggi impliciti ed espliciti legati alla solitudine, alla necessità di dover crescere e il legame con la morte sono molteplici e molto diretti. Non lo definirei complessivamente un romanzo triste visto che ci sono notevoli parti positive che strappano un sorriso, ma sottolineerei il fatto che ha una forte componente malinconica e toccante.
Come contrappasso personale, ho trovato a tratti irritante il comportamento di Marinka e non so se a fine libro siamo diventati amici 😜.
È però una storia intensa, che ha pizzicato corde particolari e che può insegnare qualcosa.
Voto: 8+
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